Descrizione
La Chiesa di San Lorenzo è sita nel centro storico a poca distanza dal castello medioevale, si presenta attualmente in buono stato di conservazione, grazie ai restauri cui è stata sottoposta recentemente. Ha due navate, separate da arconi a sesto acuto e coperte a capriate, terminanti in cappelle voltate a crociera. Nella semplice facciata, animata da un piccolo rosone e da un campaniletto a vela a due luci (sul quale sono ancora visibili le due campane originarie, datate rispettivamente 1320 e 1434), si aprono i due portali d’ingresso e si addossa il caratteristico porticato, costruito successivamente alla chiesa.
Quest’ultima edificata presumibilmente agli inizi del XIV secolo, in stile tardo-romanico, aveva inizialmente una sola navata; venne poi ampliata con l’aggiunta della navatella destra e sottoposta a notevoli rifacimenti. Gli interventi più rilevanti furono effettuati nel sec. XVII (vennero ricostruiti il tetto e le cappelle di San Lorenzo e della Vergine d’Itria e innalzato il loggiato in facciata) ma non mancarono, anche nel XVIII e nel XIX secolo, restauri e trasformazioni (tra questi, il rifacimento della sacrestia). Delle strutture originarie rimane pertanto ben poco: il portale lunettato ed il rosone in facciata, una monofora nella parete laterale.
La chiesa, sede dal 1697 della confraternita della B.V. d’Itria, conserva numerosi arredi appartenenti a epoche diverse, alcuni dei quali, recentemente restaurati, fanno bella mostra di sé, come il seicentesco pulpito in legno intagliato e dipinto, a sinistra della navata maggiore, i retabli in legno dorato delle cappelle presbiteriali. Il retablo della cappella di San Lorenzo, realizzato nel sec. XVI in stile rinascimentale, si trovava in origine nell’altare maggiore della chiesa parrocchiale; il retablo di N.S. d’Itria invece, di stile barocco, venne intagliato agli inizi del Settecento proprio per abbellire l’altare in cui si trova attualmente e per ospitare l’antico simulacro della Vergine titolare della cappella. Questa statua, interamente scolpita nel legno ma coperta di abiti e monili appartenenti ad epoche diverse, è di notevole interesse storico – culturale in quanto, nei secoli passati, fu al centro di alcuni episodi prodigiosi: “sudò miracolosamente” in prossimità di eventi funesti, come nel 1652, anno in cui anche Sanluri venne colpita dalla grande peste che imperversava nell’isola. Ancora oggi è ritenuta in qualche modo “miracolosa”: gli anziani credono che, se spostata dalla sua nicchia, possa provocare piogge e temporali; forse per questo motivo, in occasione della festa in suo onore, viene esposta alla venerazione dei fedeli un’altra statua della Vergine, settecentesca.
Tra le altre opere, meritano particolare attenzione, oltre ai vari simulacri in legno intagliato e policromato (per citarne alcuni: San Lorenzo Martire, Sant’Antonio Abate, Sant’Agostino, San Francesco Saverio, Santa Giuliana, San Demetrio) gli ex voto che attualmente si trovano appesi alle pareti della sacrestia. Si tratta in gran parte di tavolette dipinte, ascrivibili al sec. XIX (ma anche più recenti), contrassegnate dalla sigla V.F.G.A. (Votum Feci Et Gratiam Accepi) e raffiguranti miracoli di San Lorenzo e della Vergine d’Itria. Purtroppo, anche questi manufatti ricchi di storia, assieme agli interessanti simulacri della chiesa, attendono ancora di essere restaurati come meritano.